MISURE RESTRITTIVE COVID19, IL CONFRONTO TRA 131 NAZIONI
di
Peter D’Angelo
Su Lancet Infectius Diseases ( https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(20)30785-4/fulltext# ), è stato pubblicato unostudio che confronta le misure restrittive adottate in 131 nazioni, per contenere COVID19. Dalla pubblicazione scientifica del team di Harry Campbell, Professore di Epidemiologia Genetica e Sanità Pubblica dell’Università di Edimburgo, si evince quali siano le misure più efficaci per evitare la recrudescenza del virus. In questo studio la modellizzazione si basa sulle stime giornaliere a livello nazionale dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine (Londra, Regno Unito) con i dati sulle politiche specifiche per i singoli paesi confrontati, nella finestra temporale che va dal 1 gennaio e il 20 luglio 2020. Sono tenute in considerazione si le misure di “contenimento” (valutate dopo 28 giorni dall’inizio della singola misura restrittiva) sia le misure di “allentamento”, ovvero le riaperture dopo i blocchi (anche queste sono state valutate a 28 giorni dall’inizio della rimozione delle restrizioni).
Gli interventi restrittivi sono raggruppati in otto categorie: chiusura di scuole, chiusura di luoghi di lavoro, divieto di eventi pubblici (ad esempio, eventi sportivi, festivi e religiosi), restrizioni sulla dimensione delle riunioni, chiusura dei trasporti pubblici, soggiorno a casa, restrizioni alla circolazione interna e restrizioni ai viaggi internazionali.
Efficacia a 28 giorni, delle singole misure “restrittive”:
-Bloccare eventi pubblici: – 24%
-Chiudere Scuole: – 15%
-Chiudere i luoghi di lavoro: – 13%
-Limitare la mobilità interna: – 7%
-Vietare le riunioni di oltre 10 persone: – 3%
-Obbligare a stare a casa: – 3%
-Chiudere trasporti pubblici: – 1%
-Bloccare i viaggi internazionali: +8% (controproducente)
Ripresa della circolazione del virus, a 28 giorni, dalla “rimozione” delle misure di contenimento:
-Permettere riunioni di oltre 10 persone: +25%
-Riaprire scuole: +24%
-Permettere eventi pubblici: +21%
-Permettere piena mobilità interna: +13%
-Permettere di uscire di casa: +11%
-Riaprire trasporti pubblici: +4%
-Riaprire luoghi di lavoro: +1%
-Permettere viaggi internazionali: -2%
I risultati sugli effetti dell’introduzione delle misure di “contenimento” sono stati sostanzialmente in linea con i risultati dello studio multi-paese di Seth Flaxman, ricercatore del Dipartimento di Matematica, dell’Imperial College di Londra, ( https://www.nature.com/articles/s41586-020-2405-7) che Il Fatto Quotidiano ha intervistato, “Il lockdown ha avuto un grande effetto (81%) sulla riduzione della trasmissione del Sars-Cov-2”, in questo studio Flaxman aveva valutato l’impatto delle misure restrittive in 11 paesi europei. Tuttavia, alla domanda su quale fosse l’impatto della chiusura della scuola primaria e poi di quella secondaria il ricercatore ci ha detto che “Questo intervento si riferisce alla chiusura straordinaria delle scuole a livello nazionale, che nella maggior parte dei casi si riferisce sia alla chiusura delle scuole primarie che secondarie, non esiste un dato disaggregato”. Il limite del team di Flaxman è che nello studio non hanno valutato i cambiamenti nel tempo, ipotizzando che l’effetto fosse immediato. Questo limite viene superato nello studio pubblicato da The Lancet, dove si tiene conto dell’evoluzione temporale (con 3 end-point a 7 – 14 – 28 giorni). Per comprendere al meglio lo studio Il Fatto Quotidiano ha intervistato il Dr. Li You, ricercatore di Epidemiologia Virale respiratoria dell’Università di Edimburgo.
Quali sono le misure di contenimento che hanno dimostrato la maggiore efficacia?
Come singolo intervento, il divieto di eventi pubblici ha mostrato la maggiore efficacia. Va notato che le misure combinate sono più efficaci e possono essere prese in considerazione dai paesi per affrontare una ripartenza.
La chiusura delle scuole ridurrebbe il numero di infezioni del 15%, ma a quali scuole si riferisce? I bambini da 0 a 9 anni, in termini assoluti, hanno un tasso di contagio molto basso, circa l’1%? Quali sono le scuole che darebbero risultati migliori chiudendole? Scuole superiori (14-19 anni)?
La nostra definizione qui per la chiusura delle scuole era ampia. Non siamo stati in grado di specificare la nostra analisi per livello di scuole.
La chiusura dei trasporti pubblici influenzerebbe solo l’1%?
Sì, al giorno 28. Si tratta di un dato complessivo di 131 paesi; l’effetto potrebbe però variare a seconda del singolo paese.
Chiudere ristoranti e bar?
Nel nostro studio non abbiamo analizzato questo aspetto in modo specifico.
Invece, bloccare i viaggi internazionali è addirittura controproducente, perché?
Non lo definirei controproducente. Limitare i viaggi internazionali potrebbe impedire i casi di importazione, ma non impedire la trasmissione all’interno della comunità nazionale. La possibile ragione di questa constatazione è che spesso i limiti ai viaggi internazionali sono stati posti quando i contagi erano in aumento e spesso sono stati tolti quando i contagi erano in calo.
Perché chiudere le scuole si riduce del 15% ma riaprirle aumenta del 24%?
I paesi che abbiamo incluso nell’analisi per valutare la chiusura delle scuole e la riapertura delle scuole erano diversi. Ma non molto significativo confrontare “divieti” e “riaperture”, cioè il 15% contro il 24%, sono logiche diverse.