INTITOLAZIONE DELLA VIA AD UMBERTO BIANCONE NELLA CITTÀ DI TERAMO
Sul nostro canale YouTube il video integrale dell’intitolazione della via al Cav. Umberto Biancone, fondatore ed editore della rivista il “Il Risveglio”. La cerimonia si è svolta il 20.01.2024 alla presenza delle massime autorità cittadine, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto e il presidente del consiglio comunale Alberto Melarangelo e dell’assessore Pina Ciammariconi, del Presidente della Provincia Camillo D’Angelo, del Consigliere regionale Sandro Mariani e delle autorità civili e militari.
Alla cerimonia è presente la nipote Italia (Lia ) Biancone e la famiglia rappresentata dal Presidente del centro Studi “Il Risveglio” M°Andrea Castagna.
Avv. Cav. BIANCONE UMBERTO
Fu Luigi
α Teramo 3.03.1893 – ω Teramo 6.09.1960
Laurea in giurisprudenza, Università di Urbino 25 novembre 1921
Decorato con medaglia per la prima guerra mondiale con decreto
del ministro della guerra 11 luglio 1921
Nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia con Regio decreto del 15
maggio 1922
Antifascista
Avvocato, giornalista, editore, bibliotecario.
Breve tratto storico a cura dello storico Sandro Galantini:
Nato a Teramo il 3 marzo 1893, Biancone s’era già messo in luce come studente nel 1910 per avere partecipato con alcuni coetanei (tra i quali e particolarmente Serafino Brigiotti e Carlo Cimato) al riordino della sala di lettura annessa alla biblioteca “Delfico” sotto la guida di Luigi Savorini, e per aver compilato nel 1913 “L’Agitazione”, un numero unico fatto uscire per protesta contro la punizione di alcuni studenti dell’Istituto “Comi” di Teramo.
L’anno dopo, il 15 agosto 1914, esordiva a Teramo “Il Risveglio”, un decadico democratico sociale il cui intento occhieggiante nel sottotitolo (“problemi della vita abruzzese”) era quello di serbare particolare attenzione civico-amministrativa nei confronti di temi economici e questioni sociali della regione.
A dirigere la testata, caratterizzata dal tono polemico, era proprio Biancone, parallelamente responsabile anche del più modesto “Vita Nova”, un foglio giovanile d’intonazione letteraria. “Il Risveglio”, per dirla con Luigi Ponziani, si opponeva al tenace conservatorismo de “L’Italia Centrale” di Giovanni Fabbri in nome di un riformismo”demo-massonico” imperniato sul binomio amministrativo-politico Luigi Paris-Guido Celli, quest’ultimo – come in precedenza rilevato – affermatosi nelle elezioni del 1913 grazie anche all’efficace supporto de “Il Libero Pensiero”, la testata fortemente anticlericale, e perno della “democrazia” teramana, diretta da Ovidio Bartoli.
Benché il periodico originariamente fosse vicino a posizioni democratiche di sinistra, tuttavia nel febbraio 1915 arrivava a sostenere con decisione, del tutto impregnato di spirito nazionalista, l’opportunità di intervento nella guerra ormai alle porte. Lo stesso Biancone nel settembre 1915, ormai deflagrato il conflitto, era entrato a far parte con l’incarico di bibliotecario del Comitato direttivo dell’Associazione della stampa di Teramo costituitasi per superare divisioni e divergenze tra i rappresentanti delle testate locali entro un’azione concorde che il momento senza dubbio postulava.
S’era inoltre speso con generosità nell’Ufficio per le notizie alle famiglie dei richiamati sorto in seno al Comitato di Preparazione Civile di Teramo presieduto da Luigi Paris. Nel primo dopoguerra Biancone, conseguita la laurea in Giurisprudenza ad Urbino ed autore di uno studio critico sulle opere di Giacomo Leopardi con un’altra opera in preparazione (ma a quanto pare mai uscita) sulla gioventù abruzzese durante il 1915-18, pativa le difficoltà economiche e gestionali della società collettiva tipografica editoriale “Il Risveglio” cui aveva dato vita insieme con Dante Marcone. L’8 marzo 1919, infatti, la società veniva liquidata; tuttavia la cessazione dell’attività tipografica, la cui eredità sarebbe stata raccolta di qui a poco dalla S.T.E.A. del giuliese Francesco Pedicone su decisivo suggerimento del poeta Gaetano Panbianco, non travolgeva l’omonima testata che sempre sotto la direzione di Biancone, oltretutto impegnato come corrispondente di vari giornali (da “Il Giorno” al “Mattino” di Napoli, dall’ “Epoca” al “Progresso” di Bologna all’”Idea Nazionale” di Corradini), progressivamente si diffondeva, con buon seguito di lettori, nel resto d’Abruzzo e delle vicine Marche.
Per le elezioni del 6 aprile 1924 “Il Risveglio” aveva appoggiato una delle liste presentate nella circoscrizione abruzzese-molisana, quella massonica di Opposizione Costituzionale di cui Biancone era presidente del relativo comitato con candidato Francesco Di Girolamo, presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo. Il modesto risultato conseguito a Teramo dalla lista non impediva comunque che nell’agosto successivo venisse costituito, sempre nel capoluogo aprutino, un Comitato di opposizione formato da Socialisti Unitari, partiti popolare e repubblicano, democratici ed esponenti di “Italia Libera”, l’organizzazione antifascista della quale un mese innanzi era stato nominato coordinatore regionale Giulio Colesanti.
Biancone, pur avendo subito un’aggressione da parte di Nino Nanni, direttore del “Solco”, organo locale del Fascismo, e nonostante il montante clima di intimidazione, comunque non aveva fatto mancare la sua adesione all’Unione Nazionale di Giovanni Amendola, la cui sezione teramana era stata costituita il 30 aprile 1925. Ma la sua indocilità politica, e l’appartenenza alla Massoneria, sostanzialmente messa fuori legge nel maggio seguente, ne determineranno l’arresto, sebbene con una reclusione di breve durata, cui seguirà la chiusura nel 1926 de “Il Risveglio”. Da questo momento Umberto Biancone, in stretti rapporti di amicizia con l’avvocato calabrese Enrico Molè, deputato al parlamento nel 1921 e segretario del gruppo socialista riformista quindi rieletto nel ‘24 grazie al supporto della loggia “Tommaso Campanella” di Catanzaro aderente a Palazzo Giustiniani, si dedicherà pressoché esclusivamente, e con sicure risultanze, all’attività forense non trascurando la ricerca scientifica.
Data infatti al 1930, stampato dalla Cooperativa Grafica di Teramo, il suo volume La legge e il regolamento di pubblica sicurezza nella teoria e nella pratica di cui tra gli altri aveva fatto dono con dedica ad Eugenio Greco, apprezzato docente di materia economiche alla “Bocconi” dove vi era stato chiamato da Giovanni Maglione sin dal 1902. Nel 1937 poi, nonostante fosse stata respinta la sua domanda di reiscrizione al P.N.F., entrava a far parte, come membro effettivo nel collegio sindacale, di una società romana e dopo il 1940, sfumata la possibilità di un ruolo in seno al Ruzzo, nella Camera di Commercio di Teramo dove avrebbe diretto l’ufficio statistico.
Adoperatosi con grande generosità nel periodo bellico, affiancando il parroco di Collevecchio don Gregorio Ferretti, per far ottenere a giovani contadini i documenti necessari per l’esonero dal servizio militare, come rappresentante della Democrazia del Lavoro Biancone entrava a far parte del primo Comitato Provinciale di Liberazione provvisorio insediatosi il 14 giugno 1944. Consigliere quindi nell’amministrazione provinciale presieduta da Vito Caravelli, egli tornava a misurarsi con l’attività giornalistica. Nel 1945, echeggiando in parte la testata che aveva visto la luce trentuno anni prima, compariva infatti nelle edicole “Il Risveglio Abruzzese”, periodico d’appoggio al Partito Democratico del Lavoro con sede e redazione a Teramo in via dei Mille 25, nello studio dello stesso Biancone, il quale scontatamente ne assumeva la direzione.
Significativo che a dare notizia dell’uscita del nuovo periodico teramano, facendone quasi sponda, fosse “Umanesimo. Rassegna del pensiero universale”, singolare periodico spiritualista uscito nel settembre di quello stesso anno 1945 grazie all’attivismo ed ai finanziamenti di Giuseppe Cambareri.
Altre fonti storiche:
Il postfascismo a Teramo e nel teramano – di Elso Simone Serpentini, Artemia edizioni
La resistenza a Teramo – di Sandro Melarangelo
Archivio Storico comune di Teramo – di Luigi Ponziani
Corriere Abruzzese 22 gennaio 1916: http://lagrandeguerra.provincia.teramo.it/la-mostra/la-letteratura-comepropaganda/
http://lagrandeguerra.provincia.teramo.it/la-mostra/la-censura/
https://diazilla.com/doc/807135/rivista-madonna-dello-splendore-n°-18-del-22-aprile