COMMUNITAS COGITATIONIS III
Concerto vincitore della categoria Solisti della XXV edizione del concorso internazionale
di esecuzione musicale Rotary club Teramo Est
23.07.2024 – Largo degli alberetti, Ripattoni di Bellante (Te), Ore 21.00
in collaborazione con RIPATTONI IN ARTE
Programma
Maria Serena Salvemini (Molly) Violino
Pietro Laera, pianoforte
J.Brahms: Sonata n. 1 in sol maggiore per violino e pianoforte, op. 78
- Vivace ma non troppo
- Adagio
- Allegro molto moderato
E.Wieniawski: Polonaise de Concert Op. 4
P.I.Čajkovskij:Mélodie op. 42 da “Souvenir d’un lieu cher”
M.Ravel: Tzigane
Guida all’ascolto
J.Brahms – Sonata n. 1 in sol maggiore per violino e pianoforte, op. 78: Le tre Sonate per violino e pianoforte op. 78, op. 100 e op. 108 appartengono alla compiuta maturità di Brahms e riflettono alcune caratteristiche fondamentali della sua poetica, prima fra tutte quel senso intimo, tenero, sentimentale e dolcemente affettuoso del Lied, che è l’elemento base e costante di tutta la produzione del compositore amburghese, dalla cameristica alla sinfonica. Si sa che oltre queste Sonate egli ne aveva scritte altre tre, di cui due furono distrutte dallo stesso autore, perché non era rimasto soddisfatto della forma più che del contenuto. Il terzo manoscritto delle Sonate non pubblicate, elaborato intorno al 1850 e catalogato con il mumero 5 di opus, fu smarrito da Brahms a Weimar durante una visita a Liszt nel giugno del 1853. Non va dimenticata inoltre la presenza di Brahms nella Sonata per violino e pianoforte composta nel 1853 in collaborazione con Albert Dietrich e Robert Schumann.
La Sonata op. 78, scritta nel 1879 e pubblicata a Berlino nel 1880 (si colloca tra il Concerto per violino e orchestra op. 77 e le due Rapsodie pianistiche op. 79), è costruita interamente su motivi di un Lied per tenore dello stesso Brahms, la “Canzone della pioggia” (il Regenlied della collana Acht Lieder und Gesänge op. 59 n. 3), il cui tema piaceva molto al musicista, tanto da utilizzarlo in un’altra composizione, il terzo Quartetto con pianoforte op. 60 in do minore. Nella Sonata il tema completo del Regenlied viene sviluppato nell’Allegro finale, ma si avverte anche negli altri tempi, secondo quel gusto della variazione e della costruzione ciclica in cui si ritrova la sigla stilistica del musicista.
Infatti l’incipit della melodia del violino nell’attacco del Vivace ma non troppo è identico a quello del Regenlied; la frase è leggermente increspata da un morbido fraseggio ritmico, che impronta di sé tutta la Sonata, dove, secondo Landormy, nessuno meglio di Brahms è riuscito a descrivere «l’impressione dell’imponderabile e del dissolvimento della coscienza nel paese meraviglioso del sogno per mezzo di quei giochi sottili di ritmi contrari e sovrapposti, che sembrano non avere una precisa consistenza». Il secondo tema è una derivazione del primo: viene esposto inizialmente dal violino, quindi insieme al pianoforte in raddoppio d’ottava. Dopo un ampio sviluppo con modulazione di elegante fattura il movimento si conclude con una coda di distesa serenità in cui il violino, lanciato progressivamente verso l’acuto, espone frammenti del primo tema.
L’Adagio in mi bemolle maggiore, avviato dal pianoforte, è contrassegnato da un canto morbidamente espressivo del violino, accompagnato da accordi arpeggiati dello strumento a tastiera e nel quale è possibile intravedere l’inversione della melodia del Regenlied. Un sentimento di contemplazione traspira nella seconda parte del movimento, che si chiude con un tenero e malinconico sospiro del violino. Nel finale, in forma di rondò, pianoforte e violino espongono e presentano in modo variato il tema della “Canzone della pioggia” finalmente in tutta la sua estensione; secondo un biografo brahmsiano si riesce a cogliere nel discorso musicale un’espressione di rimpianto e di dolce rassegnazione per la partenza di una persona cara. Da parte sua l’autorevole Hanslick, difensore ad oltranza del classicismo di Brahms contro l’esasperato cromatismo wagneriano, sostenne che quest’ultimo tempo e l’intera Sonata non dovevano essere eseguiti in pubblico, perché frutto di una sensibilità troppo introversa e intimistica, quasi si trattasse di un diario personale e segreto del musicista. (Fonte orchestra virtuale del Flaminio)
E.Wieniawski – Polonaise de Concert Op. 4Polonaise Brillante (Polonaise de Concert) op. 4 è la prima delle due polacche composte dal virtuoso del violino polacco Henryk Wieniawski. È stato scritto in due versioni: per violino con accompagnamento di pianoforte e per violino e orchestra. La versione a noi oggi nota fu pubblicata in Germania nel 1853 come Polonaise de Concert in re maggiore. Tuttavia fu originariamente abbozzato nel 1848, da un tredicenne Wieniawski. È stato dedicato al virtuoso violinista polacco Karol Lipiński. Fu ribattezzato Polonaise Brillante quando fu ripubblicato a Parigi nel 1858.
È un popolare capolavoro del violino per la sua bellezza melodica e il suo virtuosismo tecnico.
P.I.Čajkovskij- Mélodie op. 42 da “Souvenir d’un lieu cher”Souvenir d’un lieu cher (Ricordo di un luogo caro) è il titolo di una raccolta di tre brani, Méditation, Scherzo, Mélodie, completata da Ciajkovskij a maggio del 1878; il luogo caro è la tenuta di campagna a Brailov, Ucraina, di proprietà di Nadezhda von Meck, sua amica e protettrice. Non ci sono riferimenti in merito alla sua prima esecuzione; nel 1880 Méditation è stata pubblicata separatamente ed è diventata famosa come brano a sé stante. Questo trittico è l’unica opera di Ciajkovskij per violino e pianoforte; Alexander Glazunov, nel 1896, tre anni dopo la morte di Ciajkovskij, riorganizza per orchestra la parte del pianoforte.
La prima parte del trittico, Méditation, era nata come movimento lento del Concerto per violino, poi Ciajkovskij l’aveva sostituita con una Canzonetta giudicandola troppo debole per un concerto. L’ultima parte, Mélodie, mette in risalto il lirismo del compositore che, in un primo momento, l’aveva intitolata “Chant sans paroles”. Lo Scherzo, una rude e vivace tarantella, è un notevole momento di contrasto, interrotto nella sezione centrale da una bella melodia cantabile.
M.Ravel – Tzigane: Ravel aveva molto accentuato il gusto del virtuosismo e della tecnica trascendentale per gli strumenti solisti, specie il pianoforte e il violino, così da mettere a dura prova la preparazione e la bravura degli esecutori. Non è azzardato, secondo Alberto Mantelli, pensare ad una relazione fra questo modo virtuosistico di concepire il solismo strumentale e l’amore, che rasentava la mania, di Ravel per i più complicati giocattoli meccanici. Infatti tutte le più diaboliche acrobazie del violino di Paganini sembrano rinascere nella rapsodia da concerto Tzigane, proprio come se il musicista si fosse proposto di costruire il più ingegnoso e complicato oggetto musicale. Lo stesso Ravel nella sua “Esquisse biographique” definisce questo lavoro «morceau de virtuosité dans le goût d’une rapsodie hongroise», scritto per imitare le “violinisterie” di un Sarasate e di un Wieniawski. La violinista Jourdan-Morhange racconta nel suo libro su Ravel a proposito di Tzigane: «Mentre stava componendo questo brano di tecnica trascendentale, Ravel mi mandò un telegramma con la preghiera di precipitarmi a Montfort, portando con me il violino e i “Ventiquattro capricci” di Paganini. Li voleva riascoltare tutti per non dimenticare nessuna diavoleria. Mi faceva ripetere i passaggi più ardui, suggerendomi di provare certi effetti con l’introduzione di piccoli miglioramenti demoniaci. In questo modo riuscì ad avere la palma nel combattimento Ravel-Paganini».
Composta per la violinista ungherese Jelly d’Aranyi (nipote di Joachim), che la interpretò per la prima volta a Londra nel 1924, Tzigane fu scritta originariamente per violino, accompagnato da una specie di piano-luthéal che, associando alla normale percussione delle corde l’esecuzione di suoni pizzicati, aggiunge al pianoforte l’illusione del clavicembalo e del cymbalum, quest’ultimo uno strumento usato dagli zingari. In un secondo tempo la partitura fu strumentata per orchestra: ma sia il pianoforte che l’orchestra non fanno altro che da sostegno alla tessitura virtuosistica del violino, ricalcata sui modi delle più estrose improvvisazioni dei tzigani magiari, come una luminosa girandola di variazioni costruite liberamente e senza sviluppo.
Dopo un lungo preambolo del solo violino, una brillante cadenza del pianoforte apre la serie dei trascinanti movimenti di danza. Il violino torna quindi in primo piano ed espone ora un tema lento e solenne ora una frase più vivace e scoppiettante di brio. Questo recitativo si interrompe per dar modo allo strumento solista, in un cantabile rubato, di esprimersi in una serie di febbrili arabeschi di stile zingaresco – mordenti, gruppetti di piccole note, pizzicati e trilli – che raggiungono nella stretta finale gli scoppiettanti fuochi d’artificio di un moto perpetuo di irresistibile e travolgente musicalità. (Fonte orchestra virtuale del Flaminio)
CURRICULA
Maria Serena Salvemini (Molly) violino –
https://www.facebook.com/mollysalvemini https://www.instagram.com/molly_salvemini_/
“Golden Medal with Honours” al prestigioso Vienna International Music Competition, unica italiana premiata, primo premio all’ International Moscow Music Competition, vincitrice di borsa di studio al premio “Claudio Scimone” di Padova, primo premio al concorso Soroptimist International Italia 2021, vincitrice di un violino, del primo premio assoluto e del premio della critica all’International Music Competition for Youth “Dinu Lipatti” 2023, nel settembre 2022 debutta a Berlino e nel novembre nello stesso anno nella prestigiosa sala Mendelssohn del Gewandhaus di Lipsia con musiche di Tchaikovsky e Sarasate. A seguito del successo ottenuto nei due concerti precedenti, viene invitata a tenere due recital nella prestigiosa Philharmonie di Berlino, nel dicembre 2022 e nel dicembre 2023.
Vincitrice del bando internazionale Siae -Per chi crea – si esibirà in una tournée di 14 concerti in Europa durante l’intero anno 2024: tra le tappe vi sono Londra, Berlino, Bruxelles, Belgrado, Cracovia, Dubrovnik etc.
Nel novembre del 2023 esegue il concerto di Tchaikovsky, con l’orchestra OLES, sotto la direzione di Silvia Massarelli in 2 concerti presso il Teatro Apollo di Lecce.
Invitata dall’Orchestra Sinfonica ICO 131 della Basilicata, ha eseguito in 2 date nell’ottobre 2022, il Concerto di Mendelssohn e, sempre ad ottobre 22 ha inaugurato la 53a stagione della Camerata Musicale Salentina al Teatro Apollo di Lecce da solista, con l’Orchestra Filarmonica Pugliese diretta da Giovanni Pellegrini.
Grande successo ha ottenuto la sua esecuzione, ad ottobre 2022 del concerto n. 5 di Mozart con il Collegium Musicum diretto da Rino Marrone.
Nelle stagioni 2021 e 2022, è stata Invitata dalla prestigiosa Società dei Concerti di La Spezia, a tenere quattro recital per il Paganini Music Festival, in Liguria nelle terre di Paganini mentre nel novembre 2021, ha ricevuto il premio internazionale Medaglia d’oro Maison des Artistes per “la sua encomiabile professionalità artistica di violinista”. Il premio le è stato consegnato in una cerimonia di gala presso l’aula magna dell’Università La Sapienza di Roma. Ha eseguito, da solista con l’orchestra sinfonica della città metropolitana di Bari, il secondo concerto di Wieniawski al Teatro Petruzzelli di Bari che si può visionare a l link: https://www.youtube.com/watch?v=cu80bh8oR-k. L’evento, trasmesso in streaming, ha totalizzato oltre 14000 visualizzazioni da tutto il mondo. Nel 2019 è stata protagonista, come violinista solista con Orchestra Sinfonica diretta dallo svedese Ola Rudner, dell’inaugurazione del Teatro Piccinni di Bari, riaperto al pubblico dopo 10 anni di restauri.
Su invito del M° Beppe Vessicchio a seguito di una selezione nazionale, ha preso parte alla trasmissione “Prodigi”, andata in onda in prima serata su RAI 1, suonando da solista con orchestra. Nel dicembre 2021 ha eseguito al Teatro Petruzzelli di Bari, in prima esecuzione, da solista con l’orchestra sinfonica della città metropolitana di Bari, il brano “Dove la notte profuma di rugiada”, scritto dal compositore Massimo de Lillo e a lei dedicato. Nel 2019 a 14 anni, ha debuttato come solista con l’Orchestra Sinfonica Metropolitana di Bari eseguendo “Introduzione e Rondò Capriccioso” di S. Saens con la direzione di Nicola Colafelice (https://www.youtube.com/watch?v=7Ni7dOzMv_A).
Vincitrice di numerose borse di studio, ha concluso il percorso accademico presso il conservatorio N. Piccinni di Bari, con votazione 110/110 lode e menzione d’onore, sotto la guida del Maestro Corrado Roselli.
Allieva di Pavel Berman, segue Masterclass e corsi di alto perfezionamento con i Maestri Francesco Manara (primo violino del teatro Alla Scala) Giovanni Angeleri (premio Paganini), Felix Ayo, Roberto Noferini, Alessandro Milani (primo violino dell’Orchestra Sinfonica della Rai) Stefano Pagliani, Gabriele Ceci (primo violino del teatro Petruzzelli). Nel mese di gennaio 2020, è stato pubblicato il suo primo CD da solista per la casa discografica Dodicilune con musiche di Bach, Tartini, Saint-Saëns, Igudesman.
...suona il violino come naturale prolungamento del proprio corpo, con una visione della musica che punta dritto al cuore dell’ascolto…
… ha mostrato un grande controllo dello strumento, dalla dolcezza di un intenso vibrato, le doti di intonazione è una tecnica prodigiosa…
Livio Costarella – La Gazzetta del Mezzogiorno
…Maria Serena Salvemini suona da predestinata, con tecnica feroce e musicalità estrema, confermando tutto il buono che si è già detto è scritto su di lei…
Fabrizio Versienti – Il Corriere della sera
…la violinista pugliese Maria Serena Salvemini, con la straordinaria sicurezza di un virtuosismo di accattivante eleganza per Wieniawski e Sarasate, ha conquistato il primo premio… Sara Patera – Il Giornale di Sicilia
Pietro LAERA – pianista
Pietro Laera è un elemento specialmente dotato sia dal punto di vista musicale sia da quello, molto più raro, che concerne la pratica strumentale. Provvisto d’una natura quanto mai sensibile, ma disciplinata, il giovane Pietro Laera mi sembra destinato ai traguardi più lusinghieri d’una luminosa carriera di artista.
Aldo Ciccolini
Nato a Bari, ha studiato al Conservatorio di musica “N. Piccinni” nella classe di Luigi CECI diplomandosi con il massimo dei voti, lode e menzione speciale.
Ha conseguito il Diploma Accademico di II livello in Discipline Musicali -indirizzo interpretativo- compositivo presso l’Istituto Superiore di studi Musicali “G. Braga di Teramo”, discutendo una tesi intitolata “F. Chopin: l’evoluzione stilistica, le fasi compositive e lo sviluppo della tecnica pianistica negli studi” ed eseguendo l’integrale degli studi op. 10 e 25 di F. Chopin.
É stato inoltre allievo di Alicia DE LARROCHA, Gianna VALENTE e Adam WIBROVSKI, nonché -per 10 anni- di Aldo CICCOLINI.
Musicista versatile, esplora i vari linguaggi musicali attraverso composizioni, trascrizioni ed elaborazioni per svariati organici e collabora con musicisti del panorama internazionale quali: il flautista Roberto FABBRICIANI, il clarinettista Giora FEIDMAN, il trombonista Gianluca PETRELLA, il sassofonista Roberto OTTAVIANO, il mezzosoprano Fiorenza COSSOTTO, il violinista Francesco MANARA, il violoncellista Massimo POLIDORI, il Quartetto d’archi della Scala ed il direttore d’orchestra Roberto DUARTE con il quale ha inciso un C.D. distribuito in Europa e negli Stati Uniti. Frequenti inoltre le sue collaborazioni con attori e personaggi dello spettacolo quali Arnoldo FOA’, Ugo PAGLIAI, David RIONDINO, Michele MIRABELLA e Giorgio ALBERTAZZI.
Vincitore di numerosi premi in concorsi pianistici nazionali ed internazionali, ha al suo attivo una cospicua attività concertistica da solista che lo ha portato ad esibirsi, tra le altre, nelle seguenti città: Parigi (Journée du Patrimoine), Berlino, Budapest, Lille, Malaga, Barcellona, Dubvrovnik, Lugano, Firenze (Amici della Musica), Torino, Chieti (teatro Marrucino), Siena, Roma, Milano, Bari (Teatro Piccinni), Pisa, Taormina, Catania, Ragusa, Siracusa, Bologna, Sarzana (Teatro Impavidi), Reggio Calabria (Teatro Aurora), Cosenza (Teatro Rendano) Sorrento (Teatro Tasso), Faenza (Teatro Comunale), Napoli (Villa Pignatelli – Teatro Diana), Garda (Palazzo dei Congressi), Parma (Teatro Cinghio – Palazzo Cusani) e moltissime altre. Membro di giuria in prestigiosi concorsi musicali, è titolare di cattedra presso il Conservatorio di musica “N. Piccinni” di Bari.